giovedì 27 ottobre 2016

ANNIBALE RUCCELLO - Andrea Jelardi



Andrea Jelardi
ANNIBALE RUCCELLO 
Una vita troppo breve Una vita per il teatro
In maniera organica, tra storie già note o ancora inedite, il libro rievoca Annibale Ruccello attraverso la sua vita brevissima e le tappe della sua carriera di autore, attore, regista e antropologo, svoltasi in poco più di un decennio ma in un periodo storicamente e culturalmente critico – a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta – quando tuttavia a Napoli prese forma una nuova drammaturgia e iniziò un’ulteriore “rinascita napoletana”.
La sua biografia si intreccia con l’analisi dettagliata delle non poche opere poi diventate veri e propri capisaldi del teatro contemporaneo, nonché con le testimonianze dei primi critici che ne apprezzarono il talento e i meriti, in gran parte, però, riconosciutogli solo postumi e nell’arco dei trent’anni ormai trascorsi dalla scomparsa. Un anniversario importante che riporta ancora una volta Annibale sul palcoscenico, vivo e presente esattamente come allora, indimenticabile e immortale nel suo straordinario lavoro, nei suoi testi sempre attuali e nel ricordo di amici e colleghi che gli furono accanto nella straordinaria avventura finita troppo presto.


Annibale Ruccello nacque a Castellammare di Stabia (Napoli) nel 1956, scrisse la sua prima commedia appena diciassettenne, rivelandosi uno dei più attivi e rilevanti innovatori del teatro partenopeo dove – nei controversi anni Settanta e Ottanta – traspose sulla scena i frutti dei suoi studi universitari di antropologia perfezionati alla scuola di Roberto De Simone. Calcò il palcoscenico come autore, attore e regista, nonché come fondatore e animatore di gruppi teatrali (I dodici pozzi e Il Carro). Fu ideatore di una nuova drammaturgia dove la psicologia dei personaggi frustrati e “degradati” – soprattutto donne – si scontra con i mutamenti della società, della famiglia, della morale e della lingua. Annibale morì a soli trent’anni nel 1986 lasciando opere di una lunga vita, tra cui: Le cinque rose di Jennifer, Weekend, Notturno di donna con ospiti, Ferdinando, Mamma-Piccole tragedie minimali e Anna Cappelli.
Vincitore di tre premi Idi e già noto al pubblico, venne tuttavia pienamente riscoperto e apprezzato solo dopo la prematura scomparsa per divenire uno degli autori italiani più rappresentati della sua generazione.

Edizioni Kairos 2016 - euro 18,00



venerdì 21 ottobre 2016

A.D.D.I.O - Sara Pennacchio



Sara Pennacchio
A.D.D.I.O.
Il libro costeggia le rive insidiose della giovinezza, in un periglioso e ostinato cabotaggio, con pari sfrontatezza e disperazione.
Così, anche rare onomatopee sono poste al servizio di un’urgenza espressiva, piuttosto che della scansione ritmica (cai cai cai occupa, in Bulimia tutto il verso finale).
Ma, a prescindere dagli alterni e quasi estemporanei strumenti retorico-stilistici della Pennacchio, quel che davvero colpisce, in questa raccolta mossa e gradevole nelle sue molteplici coloriture e nei suoi vari e, diremmo, umorali sviluppi, sta nella sua vitale natura di “viaggio”, nella verità della sua esperienza comunicativa, nell’entusiasmo con cui la donna-narratore intima di abbandonare scetticismi e scaltrezze da lettori consumati per abbracciare la nudità di uno sguardo autentico e dolente sulla vita”.


                                                                                       dalla Prefazione di Vincenzo Di Maro

mercoledì 19 ottobre 2016

TUTĈ’HA UN VERS - Elvio Grilli

 
Elvio Grilli
TUT C’HA UN VERS! - TUTTO HA UN VERSO!
Quale modo migliore per raccontare la vita reale se non il dialetto in cui siamo cresciuti?
Questo deve aver pensato Elvio Grilli quando ha voluto trasformare in versi la “sua” Fano, riuscendo a dare spessore e rotondità ai personaggi, alle strade, alle mille storie di cui brulica ogni giorno: modaioli, spacconi, scansafatiche, passeggiate in bici... E se il dialetto è lingua comune, non per questo è più umile;  e perché allora non fare anche un excursus nella mitologia femminile?
Perché il dialetto, ci insegna Grilli, riesce a dare a ogni cosa un senso… o meglio, un verso!
“Perché nella vita Tutč’ha un vèrs… inteso come significato, una sua logica, oppure come tutte le cose possano essere poetiche, tutto può essere espresso in versi.
Sta a voi decidere quale dei due sia il significato che più vi aggrada. D’altronde per me è abbastanza facile sia in un caso che nell’altro. Nel primo, tutto ha un verso, perché lo vedo identificativo del percorso che ho intrapreso con la poesia dialettale. […] Nel secondo caso invece, tutto ha un verso… tutte le cose che vedo e osservo con l’occhio cosiddetto “poetico” mi attraggono con la rima da esporre per raccontare un fatto o le cose sentite e che provo. Tutto, per quanto mi riguarda può essere tradotto in versi e in rima…”.

lunedì 10 ottobre 2016

ASCOLTARE IL MALATO PARLARE AL MALATO - Rosa Ruggiero

Kairós Edizioni
2016

Rosa Ruggiero
Ascoltare il malato
Parlare al malato

L’OPERA
“Fare il medico” significa curare le persone, riconoscere sintomi e malattie e individuare un percorso terapeutico.
Ma cosa significa “essere medico”? Essere medici – come Rosa Ruggiero spiega in questo prezioso saggio, chiaro e di scorrevole lettura – significa essere persone oltre il camice,
quelle persone che un paziente ha bisogno di trovare per avere conforto e seguire con vera adesione il percorso di guarigione. Il segreto per fare la differenza? Il rapporto con l’assistito; imparare a parlare col malato, ma soprattutto ascoltare. 

L’AUTORE
Rosa Ruggiero è nata nel 1959 a Napoli, dove vive tuttora.
Laureata in Medicina e Chirurgia con lode nel 1983, attualmente lavora come dirigente nell’Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro.
Titolare di una docenza sulla “Comunicazione medico-paziente” nell’ambito del Master in Management Sanitario di II Livello dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ha avuto parte attiva nella realizzazione di un’Attività Didattica Elettiva (ADE) su “Il dialogo medico-paziente” per gli studenti della Scuola di Medicina e Chirurgia della Seconda Università degli Studi di Napoli (SUN), attività ideata dalla Prof.ssa Adriana Oliva, Ordinario di Biochimica presso la suddetta Scuola di Medicina.