IOSONODOLORE - Maria Rosaria Selo
Maria Rosaria Selo
iosonodolore
In una giornata piovosa del gennaio del 1969, il piccolo Angelo si toglie la vita. Il suo ultimo messaggio è una scritta lasciata sul vetro appannato: Perdono.
Trent’anni dopo, Alice Caracciolo, psicoterapeuta infantile, tornata a Napoli, si imbatte in una serie di omicidi seriali, e lentamente ricuce una tela slabbrata che si ricongiunge a quel suicidio.
A guidarla il suo coraggio e la sua capacità di cogliere nella realtà messaggi che sembrano provenire da un altro mondo. Mentre le piume dell’assassino, lasciate come firma per i delitti, gettano ombre e colorano il mistero di tonalità giallo – noir.
Muovendosi tra personaggi insoliti e affascinanti – la madre pittrice, il restauratore Michelangelo Fornari, la sensitiva Halide – e in una Napoli misteriosa e ricca di luoghi d’arte, Alice riuscirà, con l’aiuto di Vittorio Orlando, capo della squadra mobile, a ricostruire la vicenda come uno specchio rotto del quale mettere insieme i pezzi. Ma nei quali appaiono i riflessi sconcertanti di un universo inaspettato.
Trent’anni dopo, Alice Caracciolo, psicoterapeuta infantile, tornata a Napoli, si imbatte in una serie di omicidi seriali, e lentamente ricuce una tela slabbrata che si ricongiunge a quel suicidio.
A guidarla il suo coraggio e la sua capacità di cogliere nella realtà messaggi che sembrano provenire da un altro mondo. Mentre le piume dell’assassino, lasciate come firma per i delitti, gettano ombre e colorano il mistero di tonalità giallo – noir.
Muovendosi tra personaggi insoliti e affascinanti – la madre pittrice, il restauratore Michelangelo Fornari, la sensitiva Halide – e in una Napoli misteriosa e ricca di luoghi d’arte, Alice riuscirà, con l’aiuto di Vittorio Orlando, capo della squadra mobile, a ricostruire la vicenda come uno specchio rotto del quale mettere insieme i pezzi. Ma nei quali appaiono i riflessi sconcertanti di un universo inaspettato.
Un romanzo da leggere con gli occhi del corpo, nel flusso di una narrazione palpitante che conduce a un finale che morde e rigenera allo stesso tempo. Come nella migliore forma possibile della suspense.
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